TESTIMONIALS

(English below) Giovanni l'ho conosciuto in foto l'anno prima di incontrarlo dal vivo. Era sulla sua bici a stelle strisce, che io gli invidio tanto e che un giorno acquistero', mentre si inerpicava sulle cime del Colorado con la squadra dietro che lo seguiva con la macchina per la sua RAAM. in quella foto aveva la mia stessa maglia, della Go Solo di Masini, ma io non avevo la sua stessa bici. lo incontrai l'anno dopo alla Race Across Italy, lui faceva il lungo io la corta da 300 km, memore dell'anno precedente dove dopo 362 km alla seconda time station ero zoppo marcio. Durante quella gara ho visto uno che con una bici da mountan bike mi supero' sulle salite dell'Aquilano recuparandomi un ora e mezza in poco meno di 3 ore di gara. L'indomani gli chiesi il numero del suo allenatore, era Giovanni. Collaboro con lui credo da settembre e naturalmente il nostro rapporto e' andato oltre quello che puo' essere tra un Coach ed un allievo di 62 anni, tra le altre cose. Sono migliorato in tutto questo tempo? Si. Ci sono cose che ho capito che prima non sapevo, tipo che se attacchi una salita a tutta poi i battiti si stabilizzano ed il cuore non ti espode una volta preso il tuo ritmo. Che se utilizzi la frequenza di pedalata maggiore fai meno forza a parita' di watt. Che se utilizzi le caramelle al calcio puoi sbloccare lo stomaco e puoi continuare a nutrirti ed a bere per andare avanti nella corsa invece che essere costretto a fermarti. Devo dire che e' anche un Coach severo. Mica gli puoi dire che appena finisci di lavorare quelle due ore fuori li fai a digiuno perchè o mangi oppure esci. Così come non sono ammessi diluvi e ghibli impenitenti che ti facciano saltare l'allenamento, figurarsi andare al supermercato a fare la spesa con la moglie. Mi piace perchè è un progressista ed è anche sensibile perchè se gli dici : guarda ero proprio stanco ieri, lui ti risponde in romanesco ; e vabbe' ma mo che volemo fa!

I met Giovanni through a photo the year before I met him in person. He was on his stars and stripes bicycle, which I envy so much and which I will buy someday, while he was climbing the peaks of Colorado with the team following him in the car for his RAAM. In that photo, he was wearing my same Go Solo shirt by Masini, but I didn't have his same bike. I met him the next year at the Race Across Italy, he was doing the long one and I was doing the 300 km short one, remembering the previous year when after 362 km at the second time station I was a cripple. During that race, I saw someone who overtook me on the hills of Aquilano with a mountain bike, recovering an hour and a half in just under 3 hours of racing. The next day, I asked him for his coach's number, it was Giovanni. I have been working with him since September and naturally our relationship has gone beyond what can be between a coach and a 62-year-old student, among other things. Have I improved in all this time? Yes.

There are things I have understood that I didn't know before, like if you attack a climb full on, then your heart rate stabilizes and your heart doesn't explode once you reach your pace.

If you use a higher pedal rate, you use less force for the same wattage.

If you use gels during the race, you can unblock your stomach and continue to eat and drink to keep going instead of having to stop.

I have to say that he is also a strict coach. You can't tell him that as soon as you finish working those two hours outside, you do it fast because either you eat or you leave. The same goes for downpours and impenitent whirlwinds that make you skip training, let alone going to the supermarket to do shopping with your wife.

I like him because he is a progressive and also sensitive person. If you tell him: "Look, I was really tired yesterday," he will reply in Roman dialect; and come on, what do we want to do now!